Nel 1994 Lelio Pagani, docente alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Città Alta, unitamente a Riccardo Caproni, uno storico, pubblicano un volumetto dal titolo: I confini meridionali del territorio bergamasco nella storia: si trattava del così detto “Fosso Bergamasco”. Perché non percorrerne il tragitto per festeggiare i miei sessant’anni (2012)? È stato l’inizio […]
Categoria: Diari di viaggio
Dopo una vita sportiva piuttosto intensa dedicata ad allenamenti incautamente estremi, all’arrampicata, allo scialpinismo ed alla corsa lunga in montagna, improvvisamente ecco comparire non un rifiuto ma addirittura un blocco totale verso tali attività sino ad ora compiute con tanta accanita e perseverante passione.
Non capivo, di colpo la montagna sportiva per me non aveva più senso: come mai?
Ci vollero alcuni mesi di sconcertante ed interlocutorio vuoto per capire. Certo, si partiva a tutta verso le cime, ci si appagava sia delle prestazioni atletiche che delle morfologie estreme e poi giù di corsa verso valle: era un tutto appagante ma anche un tutto molto parziale.
Della montagna, quella vissuta da generazioni non sapevo e non conoscevo nulla. Compreso questo è incominciata un altro tipo di corsa, estenuante, imprevedibile e complessa, quella per inseguire le mille vite che compongono effettivamente la realtà della montana millenaria, ma non solo, anche città e pianura hanno catturato fortemente la mia attenzione, chiudendo in tal modo il cerchio attorno ad un territorio bellissimo, intenso, storicamente, culturalmente ed economicamente intricato, a volte nascosto e quindi difficile da spiegare.
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Valle Asinina: il diario
Nel cercare documentazione sui SIC bergamaschi: Siti di Importanza Comunitaria, mi sono imbattuto in alcune mappe austriche di fine ottocento dove, in sinistra orografica della Valle Asinina, comparivano alcune baite. Sarà davvero così, ho penasto? Questo è stato l’inizio di una ricerca, spesso solitaria, durata una quindicina di anni.